Conclusioni


Questo blog è nato a seguito di un corso di Storia delle Cose tenuto al Politecnico di Torino dall'Ottobre del 2017 e, dopo qualche mese, è arrivato il momento di trarre le conclusioni di questo percorso. 
L'argomento assegnatomi mi era totalmente sconosciuto prima di iniziare questo corso, ma è stato trattato con molta curiosità tentando di analizzare ogni aspetto riguardante gli insetti artificiali facendo paragoni con la loro controparte naturale.

Come primo passo è stata fatta un'analisi trovando la definizione e dando un significato al concetto di insetto artificiale, completato poi con una traduzione del termine in diverse lingue e ideando poi una word cloud ed una mappa concettuale per fare i vari collegamenti con altri argomenti, utili a dare un'idea più generale sul tema.
Si è poi proceduto facendo una ricerca in rete tra le varie notizie ed articoli riguardanti la tematica, concentrandosi più sull'aspetto della tecnologia che della pesca, in quanto è un argomento molto più recente, su cui si fanno tuttora numerose ricerche e in continua espansione.
Dopo questi primi post introduttivi, il blog continua analizzando i vari elementi e materiali costitutivi della cosa artificiale, da una parte troviamo un esempio di insetto robotico, mentre dall'altra una mosca artificiale per la pesca; fino ad arrivare alle diverse forme e funzioni svolte dai materiali innovativi rispetto a quelli naturali.
E' stato toccato l'ambito della letteratura con "In mezzo scorre il fiumedi Norman Maclean e diversi manuali sulla costruzione e catalogazione delle esche artificiali; del cinema con il film "Ranaway" di Michael Crichton del 1984 che vede come protagonisti dei ragni robot, e degno di nota è stato il lavoro di Bob Meanza e delle sue Cicadas nate per un'installazione di sound art molto particolare. Viene fatta menzione degli insetti artificiali anche nel fumetto "The Amazing Spider-Man" nelle sembianze degli Ammazzaragni.
A seguire sono stati analizzati i vari brevetti: il primo per le esche artificiali appartiene al Novak Phillip J. e risale al 5 febbraio 1968, mentre il primo per un insetto robotico è stato registrato il 21 marzo 2010 e appartiene a  Michael Moore.
Per quanto riguarda le statistiche sono state analizzate le percentuali di riuscita di impollinazione attraverso api artificiali sotto forma di piccoli droni e i possibili sostituti degli insetti impollinatori naturali in questo campo dato che la loro vita ormai è a serio rischio per colpa dell'uomo.
Abbiamo poi scoperto che le mosche artificiali utilizzate per la pesca hanno origini molto antiche rispetto agli insetti robotici nati solamente il secolo scorso, ed è stato poi approfondito lo studio della swarm intelligence, basato sulle dinamiche organizzative degli sciami di insetti e non solo.
Si è poi visto come in realtà questo tipo di prodotto venga utilizzato in molti ambiti della vita di tutti i giorni: dall'oggettistica alla ricerca, alla medicina, nelle missioni si soccorso a seguito di calamità naturali, in campo militare o come aiuto all'ambiente per analisi o quant'altro. Molto importante è inoltre l'uso didattico degli insetti robotici, all'interno di scuole o con i kit in vendita online, per far approcciare i giovanissimi alla programmazione robotica. Il loro uso è quindi esteso a diverse tipologie di consumatori, di fasce di età molto differenti tra loro. 
E' stato inoltre riscontrato che in rete si possono trovare numerosi video tutorial che illustrano passo passo come costruire un insetto robot giocattolo senza doversi appoggiare necessariamente ai kit preassemblati.
Per ultimare questo percorso è stato infine fatto un abbecedario illustrato degli insetti artificiali ed un glossario trilingue offrendo diversi spunti ed ulteriori collegamenti.

Detto questo, mi auguro che questo blog sia stato interessante per voi tanto quanto lo è stato per me crearlo e vi ringrazio per la vostra attenzione.  

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